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Il “Sinicchio”: un simbolo con la storia religiosa della città. La storia religiosa del nostro popolo dipinta sulle sue frange dall’artista Nora Berg non è stata contraddetta ma anzi continuata con splendore. Si tratta di un ombrellone conico, confezionato in seta rossa e gialla, i colori cardinalizi, dall’antico Stato Pontificio e dalla città di Roma, orlato da un drappo con gli stemmi della Basilica. Giovanni XXIII (l’antipapa), inaugurando nel 1414 il concilio di Costanza, si fece precedere da un immenso sinicchio, sorretto da un cavaliere armato di tutto punto. Da quel momento la grande meraviglia destata dalla comparsa di un simile cavaliere e il suo destriero, coperto da un drappo di seta rosso ricamato d’oro rappresentò motivo di emulazione da parte di tanti personaggi dell’ambiente clericale. Il sinicchio riscuote un’importanza particolare anche nell’araldica pontificia: fa la sua comparsa sormontando le chiavi simboliche incrociate di S. Pietro. Il nostro sinicchio è stato progettato dal concittadino Franco Marforio [Ndr fratello dell’artista Nora Berg], l’impresa non ha precedenti. Nei medaglioni riprodotti sui sedici spicchi che compongono l’”ombrello”, che ha un diametro di circa 1,50 metri, sono rappresentati stemmi che riguardano la Basilica e la città e dipinti di figure di santi.